Aggiornato: 29 novembre 2024
Chi tiene alla propria privacy farebbe bene a temere l’Alleanza dei Cinque occhi (5 Eyes Alliance). Vivere in un Paese membro dell’Alleanza dei Cinque occhi (o in un Paese confinante con uno di questi) significa subire il controllo di tutte le proprie attività online, comprese le ricerche sui motori di ricerca, le e-mail e le chiamate audio e video.
In questa breve guida, dirò tutto quello che c’è da sapere sull’Alleanza dei Cinque occhi: quali Paesi ne fanno parte, con quali altri Paesi collaborano, quali sono le implicazioni di ciò in materia di privacy e quali contromisure adottare per proteggere la propria privacy online dal controllo dei Cinque occhi.
Suggerimento tecnico: il modo migliore per proteggere la propria privacy dalla sorveglianza dei Cinque occhi è utilizzare una VPN, che cripta il traffico dati e nasconde l’indirizzo IP in uso. La soluzione migliore è ExpressVPN, perché non memorizza alcun registro e la sua politica di no-log si è dimostrata reale in occasione di alcuni controlli indipendenti e del sequestro di uno dei suoi server. Ma non solo: impedisce agli elementi pubblicitari traccianti di controllare il comportamento online degli utenti, tutti i suoi server sono di sola RAM (per cui viene eliminato tutto ad ogni reset) e non ha sede in uno dei Paesi dei Cinque occhi.
Nota del redattore: ExpressVPN e questo sito fanno capo allo stesso gruppo di proprietà.
Cos’è l’Alleanza dei Cinque occhi (5 Eyes Alliance)?
L’Alleanza dei Cinque occhi è una rete informativa cooperativa composta da 5 Paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. L’Alleanza dei Cinque occhi (5 Eyes Alliance) è spesso abbreviata con la dicitura FVEY. Tutti i Paesi membri cooperano nel campo dell’intelligence delle comunicazioni, un tipo di raccolta di informazioni che si basa sull’intercettazione di “segnali”, con cui si intendono sia le conversazioni faccia a faccia che qualsiasi altro tipo di “segnale” elettronico che non comporti un contatto diretto tra individui.
La nascita dell’Alleanza dei Cinque occhi risale all’inizio degli anni ’40, quando si svolgevano degli incontri segreti tra esperti di crittografia britannici e statunitensi. Questi sono i passi successivi dell’Alleanza dei Cinque occhi in ordine cronologico:
- 1941. Viene sottoscritta la Carta Atlantica, che definisce gli obiettivi post-bellici di Gran Bretagna e Stati Uniti.
- 1943. Il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America firmano l’accordo BRUSA (Gran Bretagna – Stati Uniti d’America), destinato ad agevolare la cooperazione tra il Dipartimento della guerra degli Stati Uniti e la Government Code & Cypher School (GCHQ), una delle principali agenzie di intelligence del Regno Unito.
- 1946. Gli Stati Uniti e il Regno Unito firmano l’accordo UKUSA, con il quale vengono attuati i metodi di condivisione dell’intelligence fissati dai due Paesi nell’accordo BRUSA.
- 1955. L’Accordo UKUSA viene ampliato per accogliere ufficialmente Canada, Australia e Nuova Zelanda come “Paesi del Commonwealth che collaborano con l’UKUSA”. Viene adottato il termine “Five Eyes” per semplificare l’eventuale dicitura estesa “AUS/CAN/NZ/UK/US EYES ONLY”.
Ci sono altri Paesi che collaborano con l’Alleanza dei Cinque occhi?
Sì. Oltre al Giappone, l’Alleanza dei Cinque occhi ha collaborato con le agenzie di intelligence di Israele, Germania e Francia. Gli organi di stampa indiani e sudcoreani hanno affermato che i Paesi della Cinque occhi stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di invitare anche questi due Paesi a far parte della loro rete di intelligence. E si sa che anche Singapore avrebbe collaborato con i Paesi della Cinque occhi nella fuga di notizie di Edward Snowden: questo Paese, in particolare, ha ospitato incontri segreti tra alti funzionari delle principali agenzie di intelligence.
La 5 Eyes ha collaborato con Giappone, Corea del Sud e Francia per acquisire maggiori informazioni sulle operazioni militari della Corea del Nord, ma ha anche condiviso dati di intelligence con Giappone, Germania e Francia per affrontare al meglio gli attacchi informatici provenienti dalla Cina.
Il Giappone entrerà a far parte dell’Alleanza dei Cinque occhi?
Nel prossimo futuro, potrebbe. Nel corso degli anni, infatti, il Giappone ha collaborato spesso con l’Alleanza dei Cinque occhi e i suoi funzionari hanno manifestato il loro interesse ad entrare in questa rete di intelligence. Il motivo principale per cui i Paesi della Cinque occhi stanno cercando di integrare il Giappone nella loro rete è legato all’aumento delle tensioni con la Cina: il Giappone è in “prima linea” contro la Cina, e potrebbe quindi fornire informazioni vitali ai Paesi della Cinque occhi.
Cos’è l’Alleanza dei Nove occhi (9 Eyes Alliance)?
L’Alleanza dei Nove occhi è un’estensione dell’Alleanza dei Cinque occhi, di cui fanno parte altri Paesi europei:
- Danimarca.
- Francia.
- Paesi Bassi.
- Norvegia.
È bene sottolineare che i Paesi della Cinque occhi hanno accesso a tutte le informazioni raccolte dai Paesi della Nove occhi, mentre gli altri quattro Paesi dell’alleanza Nove occhi non vengono messi al corrente delle informazioni raccolte dai Paesi della Cinque occhi.
Cos’è l’Alleanza dei Quattordici occhi (14 Eyes Alliance)?
L’Alleanza dei Quattordici occhi comprende tutti i Paesi dei Nove occhi e i seguenti:
- Belgio.
- Germania.
- Italia.
- Spagna.
- Svezia.
L’Alleanza dei Quattordici occhi è nota anche con i nomi di SSEUR (ossia SIGINT Seniors Europe): tutti i Paesi della Quattordici occhi condividono informazioni d’intelligence tra loro, ma ci sono dati a cui solo i Paesi della Cinque occhi hanno accesso.
L’Alleanza dei Cinque occhi è un pericolo per la privacy?
Sì, perché i Paesi della Cinque occhi possono raccogliere e consultare i dati relativi all’attività in rete degli utenti, ossia gli indirizzi IP e praticamente tutto ciò che chiunque fa sul web: navigazione, cronologia dei motori di ricerca, invio e ricezione di e-mail, chiamate audio e video e condivisione di file. Le agenzie di intelligence hanno accesso a questi dati tramite i fornitori di servizi Internet (ISP), la cyber-vigilanza di soggetti terzi e gli elementi traccianti sparsi per la rete.
Alleanza dei Cinque occhi non brilla neanche in fatto di trasparenza: se uno dei principi fondamentali dell’alleanza è che i Paesi membri non si spiino l’un l’altro, le rivelazioni di Snowden hanno dimostrato il contrario, ossia che i Paesi dei Cinque occhi spiano i cittadini degli altri Paesi membri e condividono i dati tra di loro.
In sostanza, su Internet la privacy è pari a zero: tutto ciò che si fa può essere monitorato e registrato da qualcun’altro. Tutto questo potrebbe anche inficiare la libertà di parola, in quanto il controllo online di massa potrebbe rendere gli individui meno propensi ad esprimersi su certi argomenti in rete (come la politica o la militanza, ad esempio).
Come proteggere la propria privacy dall’Alleanza dei Cinque occhi
Ho stilato un elenco con alcuni semplici accorgimenti che chiunque può provare ad adottare per proteggere la propria privacy dal controllo dei 5 Eyes. Puoi usare uno qualsiasi di questi consigli (o tutti) anche subito, perché non è richiesta alcuna formazione specifica né tecnica per proteggere i propri dati.
1. Usare una rete privata virtuale (VPN)
Una VPN è un servizio online che cripta il traffico dati e nasconde l’indirizzo IP dell’utente. Si tratta di un’applicazione che si scarica e si installa sul proprio dispositivo e che si utilizza per connettersi a un server VPN (il server può trovarsi praticamente in qualsiasi Paese) e, per suo tramite, visitare siti web, scaricare e condividere file e comunicare con altre persone.
Quando una VPN cripta il traffico Internet lo rende illeggibile al 100%, per cui né il fornitore di servizi Internet né gli organismi di sorveglianza sono in grado di controllare il traffico per vedere cosa si fa online. Se qualcuno cercasse di spiare il tuo traffico web crittografato da una VPN, vedrebbe solo caratteri incomprensibili (in pratica, una sequenza casuale di numeri, lettere e caratteri speciali).
Quando si utilizza un server VPN per navigare sul web, si usa anche l’indirizzo IP del server per interagire con i siti e con le applicazioni web, per cui l’indirizzo IP visibile sarà quello della VPN, mentre il tuo indirizzo IP reale rimarrà nascosto.
Inoltre, utilizzando una VPN di buona qualità, non correrai il rischio che l’ISP registri l’indirizzo IP in uso né il tuo traffico in rete per condividerli con soggetti terzi. Perché non può avvenire ciò? Perché le VPN di buona qualità adottano rigorose politiche di no-log, in cui è indicato chiaramente che non viene registrato alcun dato dell’utente.
Ci sono tante ottime VPN sul mercato, ma la mia preferita per evitare la sorveglianza online è ExpressVPN, la cui politica di no-log è stata dimostrata in diversi controlli di sicurezza indipendenti e anche in occasione di un sequestro giudiziario (le autorità turche hanno sequestrato uno dei suoi server e non vi hanno trovato alcun dato degli utenti). Inoltre, si avvale di server di sola RAM, per cui tutti i dati vengono eliminati ad ogni reset.
ExpressVPN dispone anche di uno strumento di sicurezza che impedisce agli elementi traccianti di raccogliere dati sulla navigazione e sulle preferenze degli utenti, e ha sede nelle Isole Vergini Britanniche, un Paese rispettoso della privacy che non fa parte della giurisdizione dell’Alleanza dei Cinque occhi.
2. Utilizzare strumenti di comunicazione sicuri
È consigliabile utilizzare solo servizi di messaggistica con crittografia end-to-end, grazie a cui i tuoi messaggi potranno essere letti solo da te e dal destinatario e che rimarranno invisibili alla piattaforma di messaggistica usata, la quale non potrà quindi consegnare alcun dato nel caso in cui le autorità di intelligence dovessero chiedergliele.
Io consiglio di usare Signal, perché protegge tutti i messaggi e le chiamate audio e video con la crittografia end-to-end, non rileva il tuo indirizzo IP né altri dati personali ed è open-source al 100% (per cui tutti possono controllarne il codice e verificare che l’applicazione contenga elementi che possano mettere a rischio la privacy dell’utente).
Inoltre, sarebbe opportuno utilizzare solo gestori di posta elettronica attenti alla privacy. Ad esempio, Proton Mail sarebbe un’ottima scelta perché cripta automaticamente tutte le e-mail, in modo che l’ISP non possa vederne il contenuto. Anche Proton Mail è open-source e sottoposto a controlli esterni, blocca gli elementi traccianti eventualmente presenti nelle e-mail e ha sede in un Paese, la Svizzera, che tutela la privacy degli utenti.
3. Usare browser privati
È meglio evitare browser come Chrome, in quanto raccolgono informazioni private e dati di navigazione dell’utente e li condividono con terze parti. Piuttosto, io consiglio di provare:
- Brave. È open-source, raccoglie meno dati di Chrome e utilizza come motore di navigazione Chromium, per cui funziona con le stesse estensioni che girano su Chrome.
- Vivaldi. Anch’esso gira su Chromium, ma non accede alla cronologia di navigazione e impedisce ai siti e agli elementi traccianti di monitorare il comportamento online degli utenti.
- LlibreWolf. È una versione di Firefox incentrata fortemente sulla privacy. È integrato in uBlock Origin (un’ottima estensione per la privacy), è open-source, non raccoglie dati dell’utente e rimuove gli elementi di tracciamento dagli URL.
Potrebbe anche essere il caso di provare il browser Tor, che instrada il traffico web attraverso la rete Tor, nascondendo l’IP reale sotto tre server Tor (quindi, cripta anche il vostro traffico tre volte). Se intendi usare Tor, però, è bene connettersi prima a una VPN, come ExpressVPN, in modo che il tuo IP reale e la tua navigazione rimangano al sicuro nel caso in cui la rete Tor dovesse avere problemi.
Tor è generalmente sicuro, ma la privacy dell’utente potrebbe comunque essere messa a rischio da attacchi delle chiavi correlate (che sono molto complicati da eseguire). Tieni inoltre conto che i server Tor sono gestiti solitamente da operatori volontari, per cui chiunque potrebbe creare un proprio server Tor, autorità comprese, per cui tutto il traffico Tor che passa attraverso i server eventualmente gestiti dalle autorità potrebbe essere monitorato.
4. Utilizzare motori di ricerca attenti alla privacy
Google è probabilmente il motore di ricerca più usato, ma è molto pericoloso per la privacy, perché memorizza le ricerche e l’indirizzo IP dell’utente, e utilizza questi dati per mostrare i risultati delle ricerche e inserzioni pubblicitarie personalizzate. Se questo può essere pratico per alcuni, per chi è attento alla privacy rappresenta un problema enorme.
Per fortuna, ci sono alcuni motori di ricerca più attenti alla privacy. Startpage è il mio preferito, perché ha un aspetto simile a Google e non registra l’indirizzo IP e le query di ricerca, ma non sono: le sue analitiche non presentano dati che potrebbero compromettere la privacy degli utenti e l’azienda evita di condividere i dati di contatto (l’e-mail) con parti terze.
Startpage non è open-source, ma l’azienda ha ovviato a questo problema aggiornando regolarmente i suoi algoritmi per impedire a spammer e a bot di scraping di interferire con i risultati di ricerca. La ragione di questa scelta è che gli spammer potrebbero violare il codice con facilità se fosse open-source.
Nota del redattore: ExpressVPN e questo sito fanno capo allo stesso gruppo di proprietà.
Domande frequenti
Quali sono i Paesi membri dell’Alleanza dei Cinque occhi?
L’Alleanza dei Cinque occhi è composta da cinque Paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. L’Alleanza dei Cinque occhi ha collaborato anche con altri Paesi, tra cui Corea del Sud, Giappone, Israele, Germania e Francia. Inoltre, esiste la possibilità che il Giappone ne entri a far parte, trasformando di fatto l’Alleanza in una “Sei” occhi.
Qual è il modo migliore per evitare il controllo nei Paesi della Cinque occhi?
La soluzione migliore è quella di utilizzare una VPN, ossia un’applicazione online che cripta il traffico Internet rendendolo completamente illeggibile, cosicché i fornitori di servizi Internet e le agenzie di intelligence non possano spiarlo. Le VPN nascondono anche l’indirizzo IP reale dell’utente, nascondendone di fatto anche la posizione reale. ExpressVPN è la scelta migliore: è stato dimostrato che non registra alcun dato, tutti i suoi server girano solo su memoria RAM (ogni reset del server cancella tutto) ed è dotato di altre funzioni di sicurezza di alto livello.
Cosa sono le Alleanze dei Nove occhi e dei Quattordici occhi?
Sono entrambe delle estensioni dell’Alleanza dei Cinque occhi. L’Alleanza dei Nove occhi comprende tutti i Paesi dei Cinque occhi più Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Norvegia, mentre l’Alleanza dei Quattordici occhi comprende tutti i Paesi dei Nove occhi più Belgio, Germania, Italia, Spagna e Svezia. Tutti i Paesi dei 5/9/14 occhi condividono i dati di intelligence, ma ci sono alcune informazioni a cui solo i Paesi dei Cinque occhi hanno accesso.